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ancora
marcianti disposti in cerchio, un
vecchio carrozzone rosso sbiadito, una
tenda quadrata, tante panche trasversali. Eccolo
il circo arrivare, rumoroso
nella piazza del paese. Ed
in mezzo lui, sovrastante, quasi
impeccabile e irreprensibile, il Signor Weilenmann; il
capo di tutti i clown, nella
sua uniforme blu maestosa, ed
un nasone a sforbiciare il volto. Venghino
signori venghino, in
un groviglio di cavi sparsi, sembra
cantare nel faccino un pó sciupato, attorno
una nidiata di bambini in festa. Trombe,
capre, urla e salti. Mentre
fuori piove, piove a buttarla. Dalle
grida attorno me la rido e penso, tirando
su le scarpe piene d’acqua, penso
che per una manciata di centesimi ho
comprato anche un pezzo di quel sole. Francesco
Privitera Aprile 2001 |