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Nella mia casa popolare

ho sognato tante notti ad occhi aperti,

mentre fuori nelle sere d’estate

le voci dei vicini ti entravano in testa,

e nell’afa d’agosto il cicalío insistente

dall’ultimo giardino di limoni.

Chissà che sognavo da ragazzo,

se sognavo come adesso,

dentro il mio letto apribile

e mia madre che passando mi copriva.

Ancora oggi sento profumi di gelsomino,

e non vedo l’ora di tornare,

ci sarà pure un treno diretto

che mi porti verso quella direzione.