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Dalle
terre lontane d’africa italiana un
soldato del lontano '36 mi
disegno’ cosi’ con le sue mani sudato
tra l’afa e l’ansia di
un destino ignaro e
mille foto un po’ ingiallite come
se il tempo ticchettando mi
riportasse indietro in
quei recinti lisci di legno tra
barracche mai dipinte e
tutte attorno a lunghi fili stesi appese
le nostre giacchette consunte sospirando
forti venti d’oltremare in
un miscuglio di dialetti e voci e
in mezzo a tante brande vuote mentre
ad uno ad uno sfilando
lentamente ci portavano via sui
piroscafi delle prigionie inglesi. |